Le persone comuni che cercano solo di guadagnarsi da vivere non sono responsabili dell'ecocidio.

Questo gennaio, per la prima volta, la legge sull'ecocidio è stata discussa all'incontro annuale del World Economic Forum di Davos, in Svizzera, dove il cofondatore e CEO di Stop Ecocide International, Jojo Mehta, è stato invitato a contribuire a una serie di eventi della conferenza.

Il SEI si batte in tutto il mondo per il riconoscimento giuridico dei danni più gravi e diffusi o irreversibili alla natura - l'"ecocidio" - come crimini gravi, colmando una lacuna significativa nel diritto penale internazionale. 

"Questa legislazione si rivolge solo agli attori più potenti dell'industria e del governo, dove la mancanza di responsabilità e il mancato rispetto delle normative o dei diritti esistenti possono portare alla minaccia o alla distruzione di interi ecosistemi, con ripercussioni dirette su migliaia di vite e mezzi di sussistenza nel futuro, nonché sulla biodiversità vitale e, in ultima analisi, sulla sicurezza del pianeta", spiega Mehta.

"Le persone comuni che cercano solo di guadagnarsi da vivere non sono responsabili della deforestazione di massa, dell'inquinamento chimico o della distruzione totale delle specie marine. È tempo invece di mettere in atto parametri di sicurezza per guidare e responsabilizzare gli individui che hanno la responsabilità di interi settori e politiche nazionali... esattamente il tipo di persone che partecipano a Davos".

La legge sull'ecocidio è ora discussa da avvocati, accademici e politici in decine di Paesi, con proposte di legge che procedono in vari parlamenti nazionali; nell'UE è già stato raggiunto un accordo politico per sanzionare "casi paragonabili all'ecocidio". La Repubblica di Vanuatu e Ucraina, entrambe vittime di gravi distruzioni ambientali (rispettivamente a causa dei cambiamenti climatici e dei conflitti), sono sostenitrici a gran voce.

Il crimine internazionale di ecocidio è sostenuto democraticamente da: il Parlamento europeo, il Consiglio di sicurezza e il Parlamento europeo. Parlamento europeo (27 Stati); l'Assemblea Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (46 Stati); l'Assemblea Assemblea parlamentare dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (57 Stati). (57 Stati); l Unione interparlamentare (179 Stati).

Gioventù, fede e oceano Le reti giovanili, religiose e oceaniche hanno appoggiato l'iniziativa, così come le assemblee di cittadini e reti di imprese/investimenti. Il SEI continua a sviluppare il sostegno della società civile a tutti i livelli.

Fate sentire la vostra voce OGGI!

Unitevi alle migliaia di persone che hanno già firmato la nostra petizione internazionale e chiedete una soluzione legale concreta che possa realmente indirizzare verso la sicurezza e la responsabilità planetaria al più alto livello.