La Repubblica del Congo e il Burundi approvano il riconoscimento legale dell'ecocidio

Sintesi

  • All'AMCEN 20, la Repubblica del Congo e la Repubblica del Burundi hanno dichiarato formalmente il loro sostegno al riconoscimento dell'ecocidio come crimine. 

  • I due Paesi hanno fatto il loro annuncio durante le dichiarazioni ministeriali alla 20a Conferenza ministeriale africana sull'ambiente (AMCEN) a Nairobi, in Kenya.

  • La loro approvazione aggiunge ulteriore peso al crescente slancio panafricano verso la criminalizzazione della distruzione ambientale di massa, un movimento guidato in gran parte dalla Repubblica Democratica del Congo (RDC), che nell'ottobre 2024 ha formalmente appoggiato la proposta delle nazioni insulari del Pacifico, Vanuatu, Figi e Samoa, di emendare lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale (CPI) per includere l'ecocidio.

  • In uno sviluppo correlato, i ministri dell'AMCEN hanno ora formalmente incluso l'ecocidio nelle priorità ambientali continentali dell'Africa per il biennio 2025-2027, la prima volta che la questione è stata riconosciuta come una preoccupazione strategica regionale da un forum delle Nazioni Unite. I ministri hanno anche deciso di istituire un comitato ad hoc per esaminare la classificazione della distruzione ambientale di massa come crimine.

Sua Eccellenza Signora Arlette Soudant-NonaultMinistro dell'Ambiente, dello Sviluppo Sostenibile e del Bacino del Congo della Repubblica del Congo, letto da Jean Christian KEGNOLOT, Incaricato d'Affari dell'Ambasciata del Congo presso l'AMCEN:

"Per l'Africa, un continente ricco di risorse, la criminalizzazione dell'ecocidio è uno strumento di protezione e sovranità contro le pratiche di sfruttamento. Integra e rafforza i nostri quadri giuridici esistenti. L'AMCEN deve rimanere unita!".

Sua Eccellenza Prosper DodikoMinistro dell'Ambiente, dell'Agricoltura e dell'Allevamento e Presidente facente funzioni della COMIFAC, in rappresentanza del Burundi, ha dichiarato:

"Il Burundi sostiene pienamente questa iniziativa. Dobbiamo raggiungere gli obiettivi di sviluppo salvaguardando l'ambiente. Se non agiamo, rischiamo di trovarci di fronte a una situazione difficile da gestire".

Patricia Willocq, direttore di Stop Ecocide International per i Paesi francofoni, ha dichiarato: 

Un'ondata di sostegno per il riconoscimento dell'ecocidio come crimine internazionale fondamentale si sta ora sviluppando in tutta l'Africa, facendo eco alla leadership degli Stati insulari del Pacifico presso la Corte penale internazionale e agli sforzi interni in America Latina. In un momento in cui l'ordine internazionale basato sulle regole mostra segni di vacillamento, sono le nazioni in via di sviluppo - quelle più vulnerabili al collasso ambientale - a farsi avanti per difenderlo".

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