Stop Ecocide al lancio da parte dell'UE della rete di sostegno alla Papua Occidentale

Nel corso di un incontro e di una conferenza stampa presso la sede del Parlamento europeo, l'International Parliamentarians for West Papua (IPWP) ha annunciato oggi la formazione della sua nuova sezione europea, alla quale Stop Ecocide International è stata invitata a partecipare.

L'incontro, intitolato "Papua occidentale: Diritti umani, autodeterminazione e visione verde dello Stato", è stato ospitato dall'eurodeputato Carles Puigdemont, ex presidente del governo della Catalogna, e dall'eurodeputato dei Paesi Baschi Pernando Barrena. 

Il Presidente ad interim della Papua Occidentale, Benny Wenda, ha preso la parola insieme a Ralph Regenvanu (ex ministro degli Esteri e attuale leader dell'opposizione di Vanuatu), al deputato Alex Sobel e a Jojo Mehta (direttore esecutivo di Stop Ecocide International).

Negli ultimi due giorni si sono svolte manifestazioni e raduni in tutta la Papua occidentale a sostegno dell'incontro, che è stato trasmesso in diretta streaming.

Il Presidente Carles Puigdemont ha dichiarato: "La Papua occidentale è stata annessa dall'Indonesia nel 1963. Da allora la Papua occidentale vive sotto un regime di estrema oppressione che può essere definito un genocidio. Vogliamo fare pressione sull'UE affinché riconosca il diritto all'autodeterminazione della Papua occidentale. È un debito morale e storico che gli europei hanno nei confronti del popolo della Papua occidentale".

Il Presidente ad interim Wenda ha dichiarato: "Chiediamo che l'UE smetta di finanziare e sostenere la continuazione dell'"Autonomia speciale" e l'ulteriore spartizione della Papua occidentale. L'Indonesia ha usato impropriamente i fondi dell'UE per aiutare i suoi militari a uccidere il mio popolo. Tutti gli investimenti dell'UE in Papua Occidentale devono essere sospesi fino a quando l'Indonesia non permetterà all'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani di entrare nel territorio".

Jojo Mehta ha parlato della Visione dello Stato Verde proposta dal Parlamento provvisorio della Papua Occidentale, che stabilisce impegni tra cui rendere l'ecocidio un grave reato penale; restituire la tutela delle risorse naturali alle autorità indigene, combinando le norme democratiche occidentali con i sistemi locali papuani; e "notificare" a tutte le compagnie di estrazione, tra cui petrolio, gas, miniere, disboscamento e olio di palma, richiedendo loro di aderire agli standard ambientali internazionali o di cessare le operazioni.

Mehta si è detta profondamente ispirata "dall'audacia, dalla positività e dalla generosità" della Green State Vision. "Il movimento indipendentista della Papua Occidentale [ha] tutto il diritto di denunciare gli occupanti, di chiedere giustizia per le orribili violenze e gli sfollamenti subiti... eppure non siedono nella disperazione e nell'autocommiserazione... invece hanno lavorato insieme per offrire una visione olistica e pratica e una soluzione di governance genuinamente verde a un mondo che, ammettiamolo , disperatamente ha disperatamente bisogno di un nuovo modello.

"Credo fermamente nel proverbio secondo cui è sempre meglio accendere una candela che maledire le tenebre. La candela della Papua Occidentale fa molto di più che brillare nell'oscurità: la Visione dello Stato Verde è un faro su come potrebbe essere un futuro in armonia con il pianeta - e gli uni con gli altri".

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