La più grande organizzazione intergovernativa di sicurezza del mondo chiede una legge internazionale sull'ecocidio
L'Assemblea parlamentare dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) ha invitato i parlamenti degli Stati partecipanti a inserire il concetto di ecocidio nel diritto nazionale e internazionale.
L'approvazione della svolta è stata inclusa nella Dichiarazione finale della 30a Sessione annuale dell'Assemblea parlamentare dell'OSCE a Vancouver (svoltasi dal 30 giugno al 4 luglio 2023) ed è stata ratificata tramite votazione dai 225 parlamentari delle 50 nazioni presenti.
La Dichiarazione finale dell'Assemblea parlamentare dell'OSCE ha espresso allarme per il crescente numero di particelle di microplastica e nanoplastica presenti negli ecosistemi e ha sollecitato maggiori ricerche sui loro effetti sulla salute umana. Per quanto riguarda il cambiamento climatico, l'Assemblea ha chiesto di ridurre le emissioni di gas a effetto serra secondo l'Accordo di Parigi e che "gli Stati partecipanti dell'OSCE facilitino, all'interno delle rispettive società, un dibattito aperto e basato sui fatti". Ha inoltre sottolineato la necessità di "sviluppare strategie ambiziose per la transizione energetica pulita".
Jojo Mehta, cofondatore e direttore esecutivo di Stop Ecocide International, ha dichiarato:
"Accogliamo con favore questo intervento dell'Assemblea parlamentare dell'OSCE. Non c'è dubbio che le crisi ecologiche e climatiche rappresentino una minaccia reale e pressante per la stabilità dell'Europa e del più ampio ordine globale.
Il riconoscimento dell'ecocidio come crimine a sé stante, applicabile sia in tempo di pace che di conflitto, fungerà da efficace deterrente per i danni ambientali gravi, diffusi o a lungo termine. Come tale, è un obiettivo che dovrebbe essere abbracciato, non solo da coloro che sono motivati dalla protezione del nostro ambiente comune, ma anche da coloro che sono mossi dagli interessi di sicurezza a lungo termine delle nazioni europee e non solo".