Il patrocinio legale di Vanuatu trionfa all'ONU: approvata una storica risoluzione di consenso per un parere consultivo da parte del "tribunale mondiale"
"La storica risoluzione di oggi è l'inizio di una nuova era nella cooperazione multilaterale sul clima, che si concentra maggiormente sul rispetto del diritto internazionale" - Ishmael Kalsakau, primo ministro di Vanuatu
Mercoledì scorso (29 marzo) si è scritta la storia su entrambe le sponde dell'Atlantico. A Bruxelles, il Parlamento europeo ha proposto all'unanimità di inserire il termine "ecocidio" nella legislazione dell'UE, mentre a New York una risoluzione delle Nazioni Unite ha richiesto un parere legale consultivo sugli obblighi degli Stati in materia di cambiamenti climatici.
La risoluzione che chiede un parere consultivo della Corte internazionale di giustizia* (CIG) sui cambiamenti climatici è stata presentata dalla nazione insulare del Pacifico - o meglio, Stato del Grande Oceano - di Vanuatu, alla guida di una straordinaria coalizione di ben 133 Stati co-sponsor. È stato adottato con successo dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, per consenso - la prima volta che una richiesta della Corte internazionale di giustizia è stata approvata senza bisogno di una votazione.
Questa è stata salutata come una vittoria storica per le nazioni del Sud globale, che non hanno contribuito in modo sostanziale alle emissioni di gas serra, ma che sopportano il peso maggiore degli impatti climatici. L'adozione è stata anche un riconoscimento da parte del Nord globale che l'ambizione climatica e la cooperazione multilaterale sul clima possono e devono essere rafforzate.
La chiarezza giuridica contenuta in un parere consultivo aiuterà gli Stati nazionali a rafforzare le loro politiche climatiche a livello internazionale e nazionale. Offrirà chiarezza sull'azione degli Stati ai sensi dei trattati internazionali e del diritto internazionale generale e favorirà la comprensione del cambiamento climatico come crisi dei diritti umani e dell'ambiente.
Con questa straordinaria vittoria, la Repubblica di Vanuatu ha consolidato il suo ruolo diplomatico di leader nella promozione di vie legali per rispondere alla crisi climatica ed ecologica. Non è un caso che questo Stato del Grande Oceano sia stato anche il primo a chiedere agli Stati parte dello Statuto di Roma di considerare l'aggiunta dell'ecocidio all'elenco dei crimini perseguibili dalla Corte penale internazionale.
Vanuatu lavorerà ora in stretta collaborazione con Stop Ecocide International (SEI) per portare questa potente azione diplomatica al prossimo passo logico: l'istituzione di parametri di diritto penale preventivo - la "legge sull'ecocidio" - che sosterrà fortemente gli Stati nell'adempimento dei loro obblighi climatici e nell'adesione agli accordi ambientali multilaterali come l'Accordo di Parigi e il Quadro globale sulla biodiversità.
Come ha detto il capo della divisione ONU di Vanuatu Sylvain Kalsakau, in un recente evento ONU ospitato insieme al SEI: "Sono stato orgoglioso di ospitare l'evento virtuale di oggi con Stop Ecocide International, una partnership che senza dubbio continuerà a rafforzarsi nei prossimi anni. [...] Il nostro pianeta e il nostro futuro sono in crisi. Le leggi esistenti in materia di protezione ambientale sono deboli e mal imposte e sono urgentemente necessarie azioni concrete per proteggere l'ambiente prima che sia troppo tardi. E il fatto che l'ecocidio diventi un crimine sarà senza dubbio uno strumento importante per proteggere il nostro ambiente... state certi che Vanuatu continuerà a costruire un forte ponte necessario tra scienza e percorsi legali per esplorare il modo migliore in cui gli Stati parte dello Statuto di Roma possono continuare le discussioni".
Jojo Mehta, cofondatore e direttore esecutivo di Stop Ecocide International, ha dichiarato: "La direzione di marcia è chiara: dal chiarire gli obblighi esistenti, al dissuadere e prevenire i danni futuri. Vanuatu e il Parlamento europeo questa settimana hanno aperto la strada. È ora che i governi portino l'iniziativa della legge sull'ecocidio a livello globale e sostengano la sua trasformazione in reato presso la Corte penale internazionale".
*La Corte internazionale di giustizia viene talvolta definita "Corte mondiale" perché ha il potere di risolvere le controversie tra i Paesi.