L'Alto Commissario delle Nazioni Unite "accoglie con favore la considerazione dell'ecocidio come crimine internazionale".

Sintesi

  • L'Alto Commissario delle Nazioni Unite accoglie con favore la considerazione dell'ecocidio come crimine internazionale

  • La legislazione sull'ecocidio viene proposta come potenziale misura per garantire la responsabilità dei danni ambientali

  • Il riferimento all'ecocidio è stato fatto in un ampio discorso pronunciato all'apertura della 54a sessione del Consiglio dei diritti umani.


Nel suo discorso di apertura della 54a sessione del Consiglio per i Diritti Umani, Volker Türk, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, ha espresso entusiasmo per l'inclusione del crimine internazionale di "ecocidio" nello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale sostenuta dalle Nazioni Unite come potenziale misura per garantire la responsabilità per i danni ambientali: 

"Un crimine internazionale di ecocidio è stato proposto per l'inclusione nello Statuto di Roma della Corte penale internazionale da alcuni Stati e gruppi della società civile. Accolgo con favore l'esame di questa e di altre misure volte ad ampliare la responsabilità per i danni ambientali, sia a livello nazionale che internazionale".

Nel suo ampio discorso, Türk ha esposto una litania di preoccupazioni, dalla "noncuranza" per la morte di 2.300 migranti nel Mediterraneo quest'anno, agli 1,2 miliardi di persone (metà delle quali bambini) che oggi vivono in condizioni di povertà acuta in tutto il mondo. 

Türk ha fatto diversi riferimenti al ruolo aggravante che la crisi ambientale sta avendo su aree esistenti di forte preoccupazione per i diritti umani e ha chiesto una "azione climatica basata sui diritti umani" per aiutare i Paesi in via di sviluppo ad adattarsi agli effetti del cambiamento climatico e ha sottolineato la necessità di una "rapida ed equa eliminazione dei combustibili fossili". 

Jojo Mehta, cofondatore e direttore esecutivo di Stop Ecocide International, ha dichiarato, 

"Ci congratuliamo con l'Alto Commissario per i suoi sforzi costanti nel sostenere un più ampio riconoscimento del fatto che i danni ambientali, in particolare la distruzione su larga scala e il degrado diffuso della natura, possono esercitare impatti profondi e spesso sproporzionati sui diritti umani.

"Culturalmente, spesso prendiamo le distanze dal mondo naturale, come se gli esseri umani esistessero in isolamento rispetto alla complessità, all'armonia e all'equilibrio che la natura richiede per prosperare. La realtà è che noi siamo parte di questo complesso equilibrio. Quando i sistemi naturali sono perturbati, i sistemi umani sono perturbati. Le misure legali per prevenire e affrontare i danni più gravi alla natura - l'ecocidio - rafforzano inevitabilmente il quadro dei diritti umani esistente. 

"Il diritto penale internazionale consiste nell'elevare i crimini peggiori a livello internazionale. E quanto più i parlamenti nazionali e regionali ae organizzazioni internazionali, come le Nazioni Unite, si impegnano sul tema dell'ecocidio, più i governi iniziano a prestare attenzione anche a livello internazionale".

"Non ho dubbi sul fatto che sia solo una questione di tempo prima di vedere riconosciuta dalla Corte penale internazionale la tutela legale contro i danni ambientali gravi, diffusi e a lungo termine".

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