La conferenza sulla giustizia in Ucraina affronta la legge sull'ecocidio

La scorsa settimana a Lviv, in Ucraina, un gruppo composto da capi di Stato, ministri degli Esteri, procuratori generali, giudici e consulenti legali provenienti dall'UE, dall'Europa dell'Est, dagli Stati Uniti e da altri Paesi si è riunito in occasione della conferenza "United for Justice" per discutere dei meccanismi di responsabilità legale ed equa per i crimini internazionali commessi dalla Russia in Ucraina e, in particolare, per esaminare le modalità giuridiche per affrontare il crimine di aggressione. Si è trattato di un incontro di importanza storica, essendo la prima volta che una conferenza giuridica di alto livello di questo tipo viene convocata in una zona di guerra durante un conflitto in corso, al fine, secondo le parole del discorso di apertura del Presidente ucraino Volodymir Zelenskyy, di "sviluppare un nuovo formato di cooperazione internazionale per il bene della giustizia".

Senza precedenti è stata anche l'attenzione specifica data, in un panel su "Perseguire i crimini di guerra ambientali" moderato da Maksym Popov, consigliere del Procuratore generale dell'Ucraina, ai gravi danni ambientali subiti in Ucraina durante il conflitto. Questi danni sono già stati valutati dall'UNEP e sono in corso di documentazione nei territori colpiti. Il ministro dell'Ambiente ucraino Ruslan Strilets ha iniziato la tavola rotonda illustrando l'entità e la gravità di questi danni.

Il panel ha affrontato i meccanismi legali già disponibili per perseguire i danni all'ambiente in tempo di guerra, i loro svantaggi e il loro potenziale utilizzo nel contesto ucraino; ma ha anche discusso l'utilità, per il futuro, di istituire un crimine internazionale di ecocidio, un aspetto per il quale l'Ucraina ha un forte interesse e che ha già sostenuto con forza (si vedano gli interventi dei parlamentari ucraini al dibattito del Consiglio d'Europa e la risoluzione dell'APCE adottata a gennaio). 

Richard Rogers, avvocato penalista internazionale e vicepresidente del Gruppo di esperti indipendenti per la definizione giuridica di ecocidio (convocato dalla Stop Ecocide Foundation nel 2020), ha partecipato all'evento e ha parlato specificamente di questo argomento, sottolineando i vantaggi del fatto che l'ecocidio diventi un crimine a sé stante dello Statuto di Roma - soprattutto il segnale, sia per le parti in conflitto che per i pubblici ministeri, che il danno ambientale non deve essere messo "in secondo piano".  

Ha inoltre sottolineato l'opportunità che l'Ucraina si faccia promotrice dell'istituzione di tale crimine, citando l'importanza storica dell'Ucraina (in particolare di Leopoli) come luogo di nascita intellettuale dei crimini contro l'umanità e del crimine di genocidio; il peso del supporto legale e della protezione dell'ambiente naturale che tale crimine fornirebbe sia all'Ucraina in futuro che ad altri Stati vittime; e l'opportunità per l'Ucraina di "ritagliarsi un ruolo nello sviluppo delle questioni relative allo Stato di diritto internazionale", avendo la credibilità e l'esperienza per guidare la comunità internazionale in questo settore, con "la promozione di un crimine internazionale di ecocidio [che] è un ottimo punto di partenza"." 

A questo proposito, l'Ucraina si unirebbe, dal punto di vista dei danni ambientali nei conflitti armati, a una direzione di marcia già stabilita dallo Stato oceanico del Pacifico, Vanuatu, noto per aver promosso vie legali per affrontare la crisi climatica ed ecologica globale. Il diritto dell'ecocidio è profondamente rilevante in entrambi i contesti.

Jojo Mehta, cofondatore e direttore esecutivo di Stop Ecocide International e presidente della Stop Ecocide Foundation, ha dichiarato: "La legge sull'ecocidio risponde a un chiaro bisogno di responsabilità che sta diventando sempre più visibile in contesti sia di pace che di guerra. Vanuatu, vittima del cambiamento climatico, e l'Ucraina, vittima di un'aggressione, stanno rendendo il mondo consapevole di questa necessità. Nazioni lungimiranti come il Belgio stanno raccogliendo la sfida della solidarietà e stanno legiferando in materia di ecocidio. Decine di governi stanno iniziando a prenderne atto e altri devono farlo, nella consapevolezza che la protezione della natura riguarda tutti futuro di tutti noi. Inquadrare questa protezione nel diritto penale crea responsabilità e aiuta tutti a orientarsi nella giusta direzione". 

Anche Jojo Mehta era presente alla conferenza di Lviv su invito della Procura generale ucraina.

Richard Rogers, Maksym Popov e Jojo Mehta

Yuliiya Ovchynnykova, parlamentare con Jojo Mehta

[NB: vari altri panel della conferenza, tra cui il discorso di apertura e le osservazioni di alto livello, sono disponibili sul canale YouTube della Procura Generale dell'Ucraina canale YouTube]

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