UE: voto unanime della commissione giuridica per il riconoscimento dei reati di natura ecologica

Oggi l'UE ha compiuto un significativo passo avanti verso il riconoscimento dell'ecocidio nella direttiva rivista per la protezione dell'ambiente attraverso il diritto penale.

Seguendo la direzione di marcia stabilita nei 4 comitati consultivi precedenti, l'ultimo e più importante nel contesto di questa direttiva, il comitato per gli affari giuridici (JURI), ha votato oggi all'unanimità per includere i crimini ambientali più gravi - ampiamente noti come "ecocidio" - nel testo proposto per la direttiva che sarà presentato al Parlamento europeo il 17 aprile.

Il testo proposto utilizza un linguaggio estremamente vicino alla definizione internazionale di ecocidio (giugno 2021) proposta dal gruppo di esperti indipendenti (IEP) convocato dalla Stop Ecocide Foundation. Viene inclusa una definizione specifica per i "crimini più gravi", tenendo conto delle condizioni di danno utilizzate nella bozza dell'IEP: "gravi e diffusi o a lungo termine o irreversibili" (con le corrispondenti definizioni di questi termini* che seguono da vicino quelle utilizzate nella bozza del PEI). La proposta incarica gli Stati membri di garantire che i reati più gravi siano sanzionati di conseguenza nei loro ordinamenti giuridici.

Il termine "ecocidio" è utilizzato in modo specifico nel considerando** della proposta di direttiva, dove è collegato alle stesse condizioni di danno grave e diffuso o a lungo termine o irreversibile.  

È la prima volta che una simile definizione viene inserita in un testo legislativo a livello europeo. Tre anni fa il concetto di ecocidio era praticamente sconosciuto nell'UE. Grazie a un'intensa opera di sensibilizzazione e di advocacy diplomatica, legale e politica (in particolare da parte dell'instancabile europarlamentare Marie Toussaint e del suo indomito team), il 17 aprile il Parlamento dell'UE potrà approvare questo testo che rappresenta una prima storica. 

Ciò invierebbe un messaggio molto forte alla successiva discussione o "trilogo" con la Commissione e il Consiglio dei Ministri dell'UE per raggiungere un testo finale per la revisione della direttiva.

Nel frattempo, il sostegno della società civile al riconoscimento dell'ecocidio nell'UE continua a crescere, con azioni disponibili per il pubblico e per le ONG, le imprese e altre organizzazioni che possono aderire:


*Articolo 2 (definizioni)

Per "grave", ai fini dell'articolo 3, paragrafo 1 bis, si intende un danno che comporta cambiamenti negativi molto gravi, perturbazioni o danni a qualsiasi elemento dell'ambiente, compresi gravi impatti sulla vita umana o sulle risorse naturali; 

Ai fini dell'articolo 3, paragrafo 1 bis, per "diffuso" si intende un danno che si estende al di là di un'area geografica limitata, che attraversa i confini dello Stato o che è subito da un intero ecosistema o specie o da un gran numero di esseri umani; 

Per "lungo termine", ai fini dell'articolo 3, paragrafo 1a, si intende un danno che non può essere riparato attraverso il recupero naturale entro un periodo di tempo ragionevole;

Articolo 3 (reati)

Gli Stati membri garantiscono che qualsiasi condotta che provochi danni gravi e diffusi o danni a lungo termine o irreversibili sia trattata come un reato di particolare gravità e sanzionata come tale in conformità con gli ordinamenti giuridici degli Stati membri.

**Recital (con ecocidio)

Quando un reato ambientale provoca danni gravi e diffusi o danni a lungo termine o irreversibili alla qualità dell'aria, alla qualità del suolo o alla qualità dell'acqua, o alla biodiversità, ai servizi e alle funzioni degli ecosistemi, agli animali o alle piante, dovrebbe essere considerato un crimine di particolare gravità, e sanzionato come tale in conformità con i sistemi giuridici degli Stati membri, che comprende l'ecocidio, per il quale le Nazioni Unite stanno attualmente lavorando a una definizione internazionale ufficiale.

Precedente
Precedente

L'Islanda spera di ottenere risultati sul riconoscimento dell'ecocidio al prossimo vertice del Consiglio d'Europa

Avanti
Avanti

6 nazioni del Pacifico chiedono una giusta transizione verso un "Pacifico libero dai combustibili fossili", che preveda anche il rafforzamento delle leggi per prevenire l'ecocidio