L'ecocidio nell'agenda politica nordica grazie ai movimenti giovanili
Grazie al lavoro e alle pressioni dei movimenti giovanili nordici e baltici, il Segretario generale del Consiglio dei ministri nordico, Paula Lehtomäki, ha accettato di discutere la criminalizzazione dell'ecocidio a livello nordico. "Metteremo all'ordine del giorno la questione dell'ecocidio e discuteremo insieme di ciò che possiamo fare in questo ambito", ha dichiarato Lehtomäki in occasione di una tavola rotonda che ha preceduto la conferenza internazionale delle Nazioni Unite Stoccolma Plus 50.
Le organizzazioni giovanili hanno lavorato insieme per sei mesi e hanno redatto 60 raccomandazioni, nella speranza che il loro documento politico venisse integrato nei risultati ufficiali dell'incontro delle Nazioni Unite. Il termine "ecocidio" viene utilizzato più volte nel documento, in cui si esortano i governi a "introdurre la distruzione ambientale su larga scala, l'ecocidio, come crimine nello Statuto di Roma della Corte penale internazionale - come mezzo per ritenere i governi e le imprese responsabili dei danni arrecati al nostro pianeta comune".
Altre richieste importanti riguardano la necessità di aumentare i finanziamenti per il clima, di eliminare gradualmente i combustibili fossili e di finanziare una giusta transizione verde. "Il risultato più importante è che i crimini di ecocidio saranno discussi a livello nordico. È stato anche positivo che i ministri abbiano riconosciuto di non sapere tutto e che siano disposti ad ascoltarci", ha dichiarato Björn Fondén, membro della Task Force Stoccolma+50 per i giovani, in un articolo pubblicato sul sito web del Consiglio nordico.
Il documento politico è stato presentato il 1° giugno, in occasione di una tavola rotonda con i ministri nordici dell'ambiente e del clima: Annika Strandhäll dalla Svezia, Lea Wermelin dalla Danimarca, Espen Barth Eide dalla Norvegia, Emma Kari dalla Finlandia, Alfons Röblom dalle Åland e il Segretario generale del Consiglio dei ministri nordici Paula Lehtomäki.
I Giovani nordici hanno già espresso il loro sostegno a un crimine internazionale di ecocidio nel loro documento di posizione sulla biodiversità, pubblicato nel 2021. Tra le norme necessarie per garantire che gli attori privati proteggano la natura, elencano l'importanza di "criminalizzare la distruzione ambientale su larga scala includendo l'ecocidio nello Statuto di Roma della Corte penale internazionale".