Ecocidio- danni e distruzione massiva della natura

Sebbene la maggior parte delle interazioni umane con l'ambiente comporti un certo livello di impatto, l'ecocidio si riferisce solo ai danni peggiori, solitamente su larga scala industriale o che colpiscono vaste aree.

Riconoscimento giuridico dell'ecocidio come crimine grave

La criminalizzazione dell'ecocidio crea responsabilità giuridiche applicabili per i decision-makers chiave, in modo che, quando vi è una minaccia di  danni gravi e diffusi o di lunga durata, i pericoli siano meglio studiati e presi molto seriamente. Saranno impiegati protocolli di sicurezza adeguati. Inoltre, saranno sviluppati approcci alternativi per proteggere la natura, il clima e le persone, e per evitare responsabilità penali.

Conoscenze scientifiche e sul campo

La conoscenza dettagliata dei rischi per la natura, il clima e le persone in contesti specifici è ampia e facilmente accessibile per coloro che prendono le decisioni in ambito politico e industriale.

Percorso verso la giustizia per i peggiori danni ambientali

La legge sull'ecocidio fornisce un percorso verso la giustizia per i danni più gravi inflitti al mondo vivente, sia in tempo di pace che di conflitto, ovunque e ogni volta che vengano commessi.

Per conoscere la storia della legge sull'ecocidio e leggere gli articoli accademici, visita il nostro sito internazionale www.ecocidelaw.com.

Alcuni esempi di distruzione su larga scala che la legge sull'ecocidio potrebbe affrontare:

Distruzione di specie in via di estinzione o distruzione di habitat

Deforestazione massiva

Grave contaminazione di acque e terreni

Disastri chimici


Vantaggi della legge sull'ecocidio

  • I decisori di alto livello nel governo e nell'industria saranno molto più attenti e consapevoli di ciò che approvano, mentre gli investitori e gli assicuratori si terranno alla larga da progetti che potrebbero rivelarsi poco sicuri.

  • La definizione dei danni peggiori come reati aiuterà a prendere sul serio tutte le leggi ambientali. Con il supporto esecutivo del diritto penale, gli accordi ambientali multilaterali (Parigi, Kunming-Montreal) saranno più facili da rispettare.

  • I leader della sostenibilità non dovranno più lottare in salita mentre i meno scrupolosi scaricano i danni e i relativi costi sulla natura, sulle comunità e sui governi. Nel frattempo, l'esistenza di confini legali esterni stimolerà la ricerca di pratiche più sane.

  • Il diritto penale traccia linee morali. La legge sull'ecocidio contribuirà a creare un sano tabù sociale sui danni di massa alla natura. Tali danni hanno gravi conseguenze nel mondo reale; il riflesso di ciò nella legge ci ricorderà la nostra dipendenza dal mondo vivente che ci circonda e la nostra responsabilità nei suoi confronti.  

Corte penale internazionale

Sebbene supportiamo pienamente la legislazione sull'ecocidio a livello nazionale e regionale, il nostro lavoro mira, in ultima analisi, a sostenere il riconoscimento dell'ecocidio come crimine autonomo nello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale.

Attualmente, lo Statuto elenca quattro crimini: genocidio, crimini contro l'umanità, crimini di guerra ed il crimine di aggressione. Lo Statuto può essere modificato per includere un quinto crimine: l'ecocidio.

Attuazione della legge

Le leggi sull'ecocidio sono ora proposte e avanzate nei parlamenti nazionali e regionali di tutto il mondo, in gran parte basate (o fortemente influenzate) dalla definizione del Comitato di Esperti Indipendenti convocato dalla nostra Fondazione. Il modo in cui queste leggi vengono avanzate e adottate varia da una giurisdizione all'altra, ma la strategia giuridica è comune e chiara.


Un processo semplice

  • Una volta presentata la proposta, tutti gli Stati parte possono contribuire alla discussione per arrivare a un testo di emendamento finale. Questo processo è aperto, ma storicamente ha richiesto dai 2 ai 10 anni.

  • Gli Stati aderenti possono quindi ratificare (presentare ufficialmente il loro accordo) e la Corte penale internazionale avrà la giurisdizione sul reato in quel Paese un anno dopo. Gli Stati ratificanti probabilmente recepiranno il reato nei propri codici penali.

    Inoltre, in base ai principi della giurisdizione universale, qualsiasi nazione ratificante può arrestare sul proprio territorio un non cittadino per ecocidio commesso altrove, purché ritenga il crimine sufficientemente grave. 

  • Qualsiasi Stato o gruppo di Stati che abbia ratificato (accettato ufficialmente) lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale (CPI) può proporre un emendamento. Attualmente questi "Stati parte" sono 124.

    [Nel dicembre 2019, la Repubblica di Vanuatu, che si affaccia sull'oceano Pacifico, ha esortato tutti gli Stati parte a considerare l'aggiunta di un quinto crimine di ecocidio allo Statuto].

  • Ciò richiede il consenso di un'Assemblea degli Stati aderenti o, se si deve procedere a una votazione, richiede una maggioranza di almeno 2/3 (attualmente 83/124). Tutti gli Stati hanno un voto uguale. Una volta che la legge viene adottata nello Statuto, il crimine esiste (anche se non è ancora applicabile). Questo le conferisce un potere morale immediato.