Papa Francesco rinnova l'appello per l'inclusione dell'ecocidio come quinto crimine contro la pace
In una lettera inviata all'Associazione argentina dei professori di diritto penale (AAPDDP) e diffusa dai media, Papa Francesco riflette sull'importante ruolo svolto dagli esperti di diritto penale e chiede che siano soprattutto "persone appassionate di giustizia, consapevoli del grande dovere che compiono".
Dopo aver commentato le violazioni dei diritti umani, Papa Francesco fa un esplicito riferimento alla necessità di inserire l'"ecocidio" come quinta categoria di crimini contro la pace, ossia di criminalizzare, a livello internazionale, quelle condotte che comportano la perdita, il danneggiamento o la distruzione di flora e fauna.
Papa Francesco ha poi affermato: "Abbiamo bisogno di giuristi che discutano e propongano nuove forme di protezione giuridica della Natura, perché il diritto umano a un ambiente sano non può essere salvaguardato senza prima salvaguardare i diritti della Natura. In particolare, il diritto umano alla vita non ha senso se gli ecosistemi che sostengono l'umanità non hanno il diritto di esistere. È quindi indispensabile creare un sistema normativo che preveda limiti invalicabili e garantisca la protezione degli ecosistemi, prima che le nuove forme di potere derivate dal paradigma tecno-economico spazzino via libertà e giustizia".
Secondo Miguel Angel Asturias, professore di diritto penale e crimini ambientali all'Università di Belgrano (Buenos Aires) e artefice di una proposta di criminalizzazione dell'ecocidio in Argentina,"la lettera di Papa Francesco è molto incoraggiante e dovrebbe essere ascoltata dai giuristi del nostro Paese.... Per questo chiediamo al governo argentino, alle istituzioni accademiche, ai giudici e ai pubblici ministeri, alle ONG sociali e ambientaliste, ai difensori del pianeta e a tutti gli argentini di ascoltare le parole di Francesco e di portare la richiesta alle agenzie competenti di includere urgentemente i crimini ambientali e l'ecocidio nel nostro Codice penale nazionale, sostenendo la proposta di reato di ecocidio che noi di "Argentina Sin Ecocidio" abbiamo formulato, e che sostengano anche l'inclusione dell'ecocidio come quinto crimine sotto la giurisdizione della Corte penale internazionale".