Altri comitati dell'UE votano per il riconoscimento del reato di ecocidio
Continua a crescere il sostegno per il riconoscimento dell'ecocidio all'interno della direttiva UE sulla protezione dell'ambiente attraverso il diritto penale. Altre due commissioni dell'UE, la Commissione per le petizioni ("PETI") e la Commissione per lo sviluppo ("DEVE") hanno votato questa settimana sulle proposte per la direttiva, attualmente in fase di revisione, ed entrambe si sono espresse a favore dell'inclusione del reato di ecocidio.
La formulazione votata dai comitati era la seguente:
Commissione per le petizioni, relatrice Caroline Roose (Verdi/ALE):
"'ecocidio' significa atti illegali o sconsiderati commessi con la consapevolezza che esiste una sostanziale probabilità che tali atti causino danni gravi e diffusi o a lungo termine all'ambiente".
Commissione per lo sviluppo, relatore l'eurodeputato Vlad Gheorghe (Renew Europe):
"Gli Stati membri introducono nel loro diritto nazionale il reato di ecocidio, che è considerato un reato grave ai fini della presente direttiva ed è definito come atti illeciti o sconsiderati commessi con la consapevolezza che esiste una sostanziale probabilità di causare danni gravi e diffusi o a lungo termine all'ambiente. "
All'inizio del prossimo anno sono previste ancora votazioni in seno alla commissione Libertà civili, giustizia e affari interni ("LIBE") e soprattutto alla commissione Affari legali ("JURI") prima che il testo venga votato in sessione plenaria in primavera.
Le votazioni di questa settimana contribuiscono a creare uno slancio e a dimostrare quanto la questione del riconoscimento dell'ecocidio sia presa sul serio a livello europeo.