La Corte internazionale di giustizia stabilisce gli obblighi degli Stati in materia di clima - Importanti implicazioni per la legge sull'ecocidio

Sintesi

  • In un importante parere consultivo, la Corte internazionale di giustizia (CIG) ha chiarito che gli Stati hanno obblighi giuridici vincolanti ai sensi del diritto internazionale non solo per proteggere il sistema climatico e l'ambiente, ma anche per prevenire i danni, cooperare a livello transfrontaliero e fornire riparazioni in caso di danni.

  • Richiesto dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2023, il parere consultivo è il risultato di una campagna avviata da un movimento giovanile del Pacifico e portata avanti diplomaticamente dalla nazione insulare di Vanuatu, co-sponsorizzata e sostenuta da oltre 130 Paesi. 

  • I principali obblighi giuridici confermati dalla Corte comprendono:

    • Dovuta diligenza: "Uno Stato è ... obbligato a utilizzare tutti i mezzi a sua disposizione per evitare che le attività che si svolgono nel suo territorio, o in qualsiasi area sotto la sua giurisdizione, causino danni significativi all'ambiente di un altro Stato" (par. 132, p. 48) e "lo standard di dovuta diligenza per prevenire danni significativi al sistema climatico è rigoroso" (par. 138, p. 50).

    • Responsabilità comuni ma differenziate: "Il principio delle responsabilità comuni ma differenziate e delle rispettive capacità riflette la necessità di distribuire equamente gli oneri degli obblighi in materia di cambiamenti climatici, tenendo conto, tra l'altro, dei contributi storici e attuali degli Stati alle emissioni cumulative di gas serra e delle loro diverse capacità attuali e circostanze nazionali" (par. 148, pag. 52).

    • Diritti umani: "La Corte conclude quindi che, in base al diritto internazionale, il diritto umano a un ambiente pulito, sano e sostenibile è essenziale per il godimento degli altri diritti umani" (par. 393, p. 114).

    • Cooperazione: "Il dovere degli Stati di cooperare per la protezione dell'ambiente fa parte del diritto internazionale consuetudinario" (par. 142, p. 51).

    • Responsabilità: "Uno Stato responsabile ha l'obbligo di riparare integralmente i danni causati dall'atto illecito internazionale" (par. 450, p. 128) e le conseguenze giuridiche includono "a) la cessazione delle azioni od omissioni illecite, se queste continuano; b) la fornitura di assicurazioni e garanzie di non ripetizione delle azioni od omissioni illecite, se le circostanze lo richiedono; e c) la piena riparazione agli Stati lesi" (par. 457(4), p. 132). 457(4), p. 132)

  • Affermando che la mancata prevenzione di gravi danni al clima può costituire una violazione del diritto internazionale, il parere consultivo rafforza la tesi del riconoscimento dell'ecocidio come crimine internazionale e fornisce un contributo significativo al corpus giurisprudenziale che stabilisce che la protezione dell'ambiente non è solo una politica, ma un obbligo giuridico fondato sui quadri internazionali esistenti.

  • Gli appelli più forti a sostenere e rafforzare il diritto internazionale provengono sempre più spesso da coloro che sono più vulnerabili alla sua erosione. Nel settembre 2024, Vanuatu, una delle nazioni più minacciate dal clima, ha guidato una coalizione di Stati, tra cui Samoa e Figi, nella presentazione di una proposta formale di modifica dello Statuto di Roma della Corte penale internazionale per includere l'ecocidio come quinto crimine internazionale fondamentale. 

Jojo Mehta, CEO e co-fondatore di Stop Ecocide International, ha dichiarato:

"Questo parere consultivo è uno spartiacque giuridico. Conferma che la distruzione ambientale intenzionale non è solo sconsiderata. È illegale. 

"Affermando che gli Stati hanno chiari doveri legali per prevenire tali danni, la Corte internazionale di giustizia ha rafforzato le basi per la responsabilità, non solo rafforzando la responsabilità dello Stato nel diritto internazionale, ma anche fornendo una base giuridica fondamentale che supporta l'attribuzione della responsabilità personale per gravi distruzioni ambientali nell'ambito dei quadri di diritto penale internazionale in evoluzione. 

"Sebbene la Corte internazionale di giustizia giudichi controversie tra Stati e non tra individui, il suo parere consultivo modella il panorama normativo e giurisprudenziale che sostiene gli sforzi per criminalizzare l'ecocidio e perseguire la responsabilità individuale, a livello nazionale e internazionale".

"In questo contesto, il diritto dell'ecocidio, che cerca di criminalizzare i danni ambientali su larga scala, emerge non semplicemente come la prossima frontiera giuridica, ma come una necessaria evoluzione nel panorama della giustizia internazionale".

Leggi il parere consultivo completo della CIG qui.

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